lunedì 9 giugno 2008

Mara Carfagna e le volgari parole

Mara Carfagna Offende tutti noi gay e non solo. Mi auguro solo che questo Ministro finisca presto il suo mandato che possa sprofondare nell'oblio dove prima era relegata, in comparsate di 7 fila in programmi di serie Z.

Di seguito vi riporto due interessanti articoli pubblicati sul sito del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli:

Mara Carfagna Rimandata in storia e geografia

Al Tg2 Rai delle 20.30 di sabato 7 giugno è andato in onda un simpatico e istruttivo siparietto: alla domanda del giornalista “Il gay pride a Roma assume una valenza particolare?”, il ministro per le Pari opportunità, Mara Carfagna, non ha trovato di meglio che rispondere: “Roma è la capitale della cristianità, quindi il gay pride è oltremodo provocatorio”.

Il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, organizzatore della manifestazione che anche quest’anno ha portato in piazza centinaia di migliaia di persone, vuole ricordare al ministro Carfagna che Roma è la capitale della Repubblica italiana, e che sempre a Roma hanno sede il governo, il suo ministero e anche la scrivania dietro la quale era comodamente seduta. Vogliamo far presente al ministro Carfagna che è allo Stato italiano, di cui Roma è dal 1870 la capitale, che chiediamo parità, dignità, laicità, diritti.

Ma il maitre-a-penser Carfagna non si è limitata a riscrivere la geografia italiana: il giornalista le ha anche chiesto come si comporterebbe se scoprisse di avere un figlio omosessuale e Carfagna ha sentenziato “gli direi di vivere la sua condizione in sobrietà e di non rivendicare diritti…”.
Surreale, detto da un ministro per le Pari Opportunità. 

Circolo di Cultura omosessuale Mario Mieli

Le volgari critiche ( e aggiungo io le volgari donne di questo governo di destra)

All’indomani del successo dei Pride di Roma e di Milano, da esponenti politiche del centrodestra piovono critiche alle manifestazioni e solidarietà alla collega di governo Mara Carfagna, più volte criticata negli slogan e nelle dichiarazioni.

Beatrice Lorenzin (deputata PDL) esprime "Piena solidarietà al ministro Carfagna per i volgari attacchi che ha subito in occasione del Gay pride di ieri pomeriggio… I fatti le hanno dato ragione: la manifestazione non aveva certo il tono e lo stile consono ad un patrocinio istituzionale e non si comprende neanche il motivo per cui ci fosse da parte degli organizzatori questa ’ansia’ di riceverlo, quando il tono della manifestazione stessa puntava chiaramente all’eccesso.

La neo ministro per le Politiche Giovanili Giorgia Meloni, dal canto suo incalza “Nel caso delle critiche rivolte alla collega Carfagna mi è parso che ci sia stata un po’ di caduta di stile”. Al coro si unisce anche Viviana Beccalossi, vicepresidente della Regione Lombardia che definisce “inaccettabili” le frasi rivolte al ministro delle Pari opportunità. “Massima solidarietà personale e istituzionale a Mara Carfagna. Le notizie che arrivano da Milano e Roma sono tutt’altro che edificanti e gli attacchi rivolti al ministro vanno respinti con la massima determinazione”.

Al coro non poteva mancare, infine la ministra dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo che esprime solidarietà alla collega Carfagna “per l’attacco volgare che ha subito”.

Sorprende che di fronte a grandi manifestazioni gioiose e pacifiche che chiedono innanzitutto diritti e dignità, le esponenti politiche non trovino di meglio che polemizzare e ergersi nella corporativa difesa della collega di partito e di governo, soprattutto di fronte alle allarmanti notizie del moltiplicarsi di gravi aggressioni fisiche a gay lesbiche e trans – proprio ieri due ragazzi napoletani malmenati a Napoli.

Ci si ostina a non capire, inoltre che oggetto della critica non è il mancato patrocinio in sé, che oltretutto né Roma né Milano hanno chiesto, ma le parole incredibili che hanno accompagnato e continuano ad accompagnare questa scelta politica: la grave sottovalutazione delle richieste di diritti e di protezione dalle discriminazioni che la comunità chiede e la condanna volgare e inappropriata da parte di un ministro delle nostre modalità di manifestare e di avanzare le nostre richieste.

Alla Lorenzin diciamo che noi, come cittadine e cittadini GLBT, rispettiamo tutti i doveri degli altri ma, purtroppo, continuiamo a non godere dei medesimi diritti, e che non chiediamo tolleranza ma piena dignità e uguaglianza, in uno Stato che non pretenda di fare della falsa morale di alcuni obblighi e divieti per tutti, che è cosa ben diversa.

Su stile e voGrassettolgarità cercheremo di prendere lezioni dalla Ministro Carfagna stessa. Dal momento che l’unica cosa volgare delle manifestazioni del Pride non erano i colori e neppure alcuni corpi più esposti, ma le sue dichiarazioni in merito a Roma capitale della cristianità, e non della Repubblica Italiana di cui dovrebbe essere esponente di Governo e in cui dovrebbe occuparsi di garantire le Pari Opportunità e non invece di ribadire ad ogni dichiarazione una discriminazione nel godimento dei diritti.

Lorenzin, Beccalossi, Meloni e Prestigiacomo corrono subito in soccorso di una collega ministro per le critiche che riceve, ma non ci sembra di aver mai registrato la loro neppur timida solidarietà per i tanti gay, lesbiche e trans insultati da importanti esponenti del loro schieramento o delle gerarchie vaticane. Quando decideranno di occuparsi davvero dei problemi reali dei cittadini, compresi i diritti di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali ci facciano pure sapere.

A. M.
Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli



Stranger
9 giugno 2008

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