martedì 27 maggio 2008

Gay Pride a Roma Alemanno nega il Patrocinio

Alemanno nega il Patrocinio al Gay Pride di Roma:
Di seguito il comunicato del DGP:

Così come a suo tempo Rutelli, Alemanno ha detto no al patrocinio del Campidoglio al Pride Ma il dialogo prosegue
Dopo più di due ore di ascolto, e qualche pagina fitta di appunti presi, il sindaco rivolto a quella (per lui) insolita platea raccolta nella Sala della Bandiere ha detto: «Faremo un'ulteriore riflessione, ma il patrocinio del Comune al Pride non credo sarà concesso. Vi rivolgo però una preghiera, che il mancato patrocinio non sia confuso con un atto di discriminazione nei vostri confronti. Farò di tutto per rispondere a molte delle esigenze emerse stasera».

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L'atteso incontro tra Alemanno e le associazioni gay si è concluso così, quando ormai erano le 22. Ma la notizia del «no» al patrocinio (come già avvenne nel 2000, sindaco Rutelli) non esaurisce il senso di un incontro che tutti i protagonisti — dal sindaco stesso, ai membri del cosiddetto «Tavolo» composto ieri da una settantina di esponenti del mondo gay, bisex, trans — hanno vissuto come sorprendente, per molti aspetti.

«Devo ammettere la mia ignoranza su molti temi emersi — ha detto Alemanno quando ha ripreso la parola — affronteremo ancora molte questioni, il tavolo si rinnoverà presso l'assessorato alla Cultura». Presente anche l'assessore Umberto Croppi, all'incontro. E a lui e ad Alemanno, nonostante il niet, sono giunti ringraziamenti, sinceri e «non ironici», come è stato ribadito più volte; sinceri (e inattesi) anche quelli arrivati da parte di associazioni come il Mieli, dichiaratamente di sinistra. «La ringrazio per la franchezza, la coerenza, l'ascolto », ha detto Rossana Praitano, presidente del Mieli. Restano le distanze. È stato detto. Ma in molti hanno rilevato come l'incontro sia un fatto inedito per un'amministrazione capitolina. «Mai accaduto, neanche con una politica cosiddetta amica e forse solo più ipocrita».

E una prima apertura concreta ci sarà il 4 giugno, a tre giorni dal Pride, quando per la prima volta proprio in Campidoglio — Sala del Carroccio — sarà ospitato un convegno (organizzato da una delle associazioni omosessuali presenti ieri, il Di'Gay Project di Imma Battaglia) dal titolo «Pride Made in Italy, quale modello?» con interventi, tra gli altri, dello stesso assessore Croppi, della deputata del Pd Paola Concia, di Maria Giovanna Maglie, di docenti universitari.

Ad aprire le assise, alle 20, l'intervento di Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma, che da subito ha premuto sul dialogo con il Comune- istituzione al di là delle distanze e fuori da irrigidimenti. Alla fine Alemanno è stato applaudito (l'idea di patrocinare manifestazioni collaterali al Pride non è ancora esclusa).

Segnali di apertura, dal Comune, sono arrivati su vari fronti: prevenzione, scuola, lotta all'omofobia. Ma soprattutto in sala si è arrivati, fuori dai luoghi comuni, a dare una rappresentazione reale del composito mondo lgbt. Alemanno era evidentemente sorpreso. Sono state raccontate storie, di discriminazione e non solo. Interventi anche commoventi: «Vorrei parlare al suo cuore, sindaco, e provare a farle capire davvero cosa significa essere omosessuali... ». «Faremo mercoledì la conferenza dei servizi per organizzare tecnicamente la giornata del Pride, garantisco la massima collaborazione», ha concluso il sindaco.

Edoardo Sassi
fonte: Corriere della Sera



Stranger
26 maggio 2008

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